Biografia

“Lo sport ti fa capire che, nonostante la disabilità, si può avere una vita normale fatta di obiettivi e risultati”. Affetto da una diparesi spastica sin dalla nascita, del nuoto ama tutto, anche la fatica: “Sicuramente quando la si prova non è piacevole ma è proprio la fatica che ti fa godere di più i risultati”. Non c’è un atleta in particolare a cui si ispira: “Ammiro tutti gli atleti paralimpici, perché tutti sono in grado di emozionarmi e di darmi quella spinta che può portarmi un giorno a essere come loro”. Il brano che preferisce è What I’ve done dei Linkin Park: “È una frase che mi è piaciuto ripetere dopo le gare di Tokyo”. Al termine della carriera di atleta vorrebbe iniziare quella di giornalista sportivo: “Mi sto laureando e spero di proseguire su questa strada”. Nel tempo libero ama guardare le serie tv: “Me ne piacciono tante, da quelle mainstream come Dr. House a quelle più di nicchia come Mindhunter o Peaky Blinders”.

Dopo aver saltato il Mondiale di Londra del 2019, a Tokyo ha raccolto tre medaglie: "Sono riuscito a rialzarmi da quell'incidente di percorso e sono tornato in acqua sempre con in mente l'idea di arrivare a questa Paralimpiade".