Dal titolo Mondiale alla scrittura: il primo libro di Marco Fasanella

«Il nostro calcio è un esempio anche per la Serie A, vorrei consegnare il mio libro a Mattarella e Papa Francesco».

Dal titolo Mondiale alla scrittura: il primo libro di Marco Fasanella

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Campione del Mondo nel 2017 con la Nazionale italiana di futsal FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali), il milanese Marco Fasanella ha di recente dato alle stampe la sua opera prima dal titolo “Per non lasciare indietro nessuno”, edito da Dissensi. Un lavoro che racconta la storia dell’atleta con sindrome di Down, parlando dei suoi sogni legati allo sport, alla vita e alla sfera sentimentale. Il racconto dimostra come la sindrome di Down non sia un freno, che nella vita con la forza di volontà si supera ogni ostacolo. Marco è felice e non cambierebbe la sua condizione e, anzi, rilancia: «Non nascondetevi dietro gli angoli, siate felici. La vita è un posto meraviglioso».

Marco, perché hai voluto scrivere un libro?
«Ho scritto questo libro perché volevo raccontare la mia vita, era un sogno realizzarlo ed è un libro che mi rappresenta come atleta della Nazionale FISDIR. Volevo dire a tutti che la sindrome di Down è una marcia in più e lanciare questo messaggio con gioia, non solo in Italia ma anche in altri Paesi».
Fai spesso riferimento ai tuoi sogni. Perciò, quali sono?
«Già scrivere questo libro era un mio sogno. Prima di realizzarlo andavo a dormire con l’idea di fare questo libro per raccontarmi e raccontare le mie emozioni al mondo. Il sogno che ho adesso, invece, è consegnare questo libro al Presidente della Repubblica Mattarella e a Papa Francesco. In più vorrei che la politica lavorasse davvero per non lasciare indietro nessuno, questo è forse il sogno più grande».
Hai dedicato molto spazio alla tua esperienza in Nazionale. Qual è il ricordo in maglia azzurra al quale sei più legato?
«Il ricordo più bello è senza dubbio quando abbiamo vinto il Mondiale nel 2017 in Portogallo. Mi è stata regalata la maglia numero 10 perché era il mio compleanno (14 aprile, ndr). Voglio aggiungere che il nostro calcio deve essere d’esempio, anche per la Serie A: è un calcio pulito e rispettoso di arbitri e allenatori. Ci impegniamo tantissimo per seguire tutte le istruzioni che ci vengono date ed è uno sport che accoglie tutti».


PALMARES
Mondiale 2019 – 3° posto
Europei 2018 – 2° posto
Mondiale 2017 – 1° posto
Trisome Games 2016 – 1° posto

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