Tiro con l'arco
Nessuno sport può vantare una storia paralimpica come il tiro con l'arco. Il tiro con l'arco è stato presentato alla prima edizione dei Giochi di Stoke Mandeville nel 1948 e successivamente è stato incluso in ogni programma paralimpico sin dalla competizione inaugurale di Roma 1960. È l’unico sport che permette agli arcieri con disabilità fisica di gareggiare al pari dei “normodotati”, come dimostra la storica partecipazione dell’azzurra Paola Fantato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Atlanta ’96. Gli arcieri paralimpici partecipano ai Campionati Italiani Indoor e Outdoor Para-Archery e a tutte le competizioni di calendario FITARCO. Lo scopo di questo sport è semplice: scagliare frecce il più vicino possibile al centro del bersaglio.
Le categorie ammesse sono Ricurvo Open, Compound Open, W1, Visually Impaired:
- Ricurvo Open: nelle gare all’aperto si tira su bersagli da 122 cm a 70 metri di distanza. Negli scontri diretti vige il “set system”: chi arriva prima a 6 punti vince il match. I punteggi vanno da 10 a 1.Nelle gare indoor di tira su bersagli da 60 cm a 18 metri di distanza.
- Compound Open: nelle gare all’aperto si tira su bersagli da 80 cm a 50 metri di distanza. Negli scontri si utilizza il sistema cumulativo dei punti: chi ne fa di più dopo 4 volée da 3 frecce per atleta vince.
- W1: Sono gli arcieri tetraplegici che normalmente utilizzano l’arco compound. Anche la loro gara è su bersagli a 50 metri con visuali da 80 cm.
- Visually Impaired: gli arcieri sono classificati in due categorie: V.I. 1 (non vedenti) e V.I. 2/3 (“ipovedenti”). Gli arcieri possono tirare indistintamente con arco ricurvo o compound, utilizzano bersagli da 122 cm a 30 metri di distanza nell’outdoor
La FITARCO ha anche sottoscritto un protocollo d’intesa con FISDIR che regola l'attività arcieristica degli atleti con disabilità intellettiva e relazionale.