La riabilitazione San Giorgio di Ferrara rinnova la convenzione con il Comitato Italiano Paralimpico

Presentato oggi il rinnovo, per il quadriennio 2021-2024, della Convenzione tra il Sant'Anna di Ferrara e il CIP.

Rinnovo convenzione San Giorgio Ferrara - CIP

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Nel corso di una conferenza stampa è stato presentato il recente rinnovo, per il quadriennio 2021-2024, della Convenzione tra l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara e il CIP, tanto che dai primi giorni di aprile 2022 le attività sportive sono riprese regolarmente. All’incontro erano presenti il Sub Commissario Amministrativo del S. Anna dott.ssa Maria Gamberini, il direttore dell’Unità Operativa di Gravi Cerebrolesioni dott.ssa Susanna Lavezzi, la responsabile del progetto dott.ssa Alessandra Botti, il prof. Nino Basaglia ex primario della Riabilitazione S. Giorgio, il Responsabile del Comitato Paralimpico provinciale di Ferrara Giuseppe Alberti e il Presidente del CASP Canoa Club Ferrara Mauro Borghi.

“Questi progetti – ha commentato la presidente del CIP Emilia Romagna Melissa Milani – sono per il nostro comitato il punto di partenza per la nostra attività. Dalla prima riabilitazione inizia la conoscenza per molti pazienti del mondo paralimpico e da qui possono cominciare un'avventura non solamente di ripresa fisica, ma di vera e propria pratica sportiva. Ringraziamo molto l'ospedale S. Anna per quello che sta facendo, garantendo la nostra massima collaborazione per le proposte che ci verranno sottoposte”.

Il progetto di avviamento alla pratica sportiva per le persone con disabilità all’interno della Riabilitazione del S. Anna, già durante la fase di ricovero, è iniziato nel 2012. Il programma è promosso dai riabilitatori ed attivato grazie alla convenzione stipulata dall'Azienda con il CIP tramite il Comitato regionale Emilia Romagna, di cui è attualmente Presidente è la prof.ssa Melissa Milani.

A contribuire alla promozione del progetto sono state anche le società afferenti al centro CASP (Centri di Avviamento allo Sport Paralimpico) presenti sul territorio di Ferrara, quest'ultimo diretto da Mauro Borghi. In questi centri la persona con disabilità può sperimentare diverse discipline sportive con l’aiuto di personale e tecnici adeguatamente formati in un contesto completamente accessibile.

L’attività sportiva rappresenta un’ulteriore opportunità all’interno delle Unità di Riabilitazione del S. Anna durante il percorso di cura, in aggiunta delle attività riabilitative specifiche sanitarie, come stimolo per lo sviluppo delle potenzialità individuali residue delle persone e anche per l’acquisizione di nuove abilità. Tutto questo con risvolti positivi sul piano della motivazione dei pazienti, favorendone il benessere psicologico attraverso il miglioramento anche dello stato cognitivo ed emotivo. L’attività sportiva è anche un’occasione di integrazione e di implementazione delle relazioni favorendo l’inserimento sociale della persona.

Nel corso di questi anni sono state proposte ai pazienti diverse discipline sportive: nuoto, tennis tavolo, scherma in carrozzina, pararowing, tiro con l’arco, danza sportiva in carrozzina e paracanoa grazie alla disponibilità di tecnici adeguatamente formati per lavorare con persone con disabilità e con utilizzo di attrezzature specifiche dedicate. Queste attività hanno visto la partecipazione di circa 200 persone e alcune di queste hanno proseguito l’attività sportiva paralimpica dopo il ricovero, conseguendo risultati importanti anche sul piano agonistico.

Del progetto fa parte l’attivazione di uno Sportello dedicato, guidato da Donata Rodi, che riceve le proposte dei pazienti candidati e le trasmette ai vari tecnici per l’avvio e la programmazione delle attività durante l'intera durata della presa in carico. I pazienti hanno modo di scegliere e partecipare liberamente alle attività che sono individuate insieme ai clinici, tenendo conto delle problematiche e potenzialità individuali. Una volta concluso il ricovero lo Sportello è anche punto di informazione e guida per i pazienti e/o famigliari riguardo le varie possibilità di prosecuzione di attività sul territorio.

Attualmente le discipline proposte sono: nuoto, danza in carrozzina, tiro con l’arco, paracanoa. Ma nei prossimi mesi è già in programma l'inserimento di nuove discipline come la boccia e il baskin, con ampliamento delle proposte anche per pazienti con disabilità più importanti.

PRESSO IL CENTRO DI RIABILITAZIONE S. GIORGIO del Dipartimento di Neuroscienze Riabilitazione del S. Anna (diretto dalla dott.ssa Valeria Tugnoli) sono attive due strutture organizzative complesse di degenza: l’Unità Gravi Cerebrolesioni UGC (diretta dalla dott.ssa Susanna Lavezzi), che rappresenta il centro Hub della rete GRACER della regione Emilia - Romagna per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni, e l’Unità di Medicina Riabilitativa UMR (Direttore facente funzione è la dott.ssa Antonella Bergonzoni). I Reparti che accolgono persone colpite da cerebrolesioni gravi e non, mielolesioni, politraumatismi ed altre patologie con menomazioni e disabilità gravi.

La presa in carico riabilitativa delle persone accolte prevede l’attuazione di un progetto riabilitativo individuale finalizzato al raggiungimento del massimo livello di autonomia e reinserimento famigliare, sociale e scolastico-lavorativo, attraverso la messa in atto di programmi riabilitativi e interventi facilitanti la partecipazione della persona.

“Come responsabile del Progetto di avviamento all’attività sportiva paralimpica – mette in evidenza la dott.ssa Alessandra Botti, Dirigente medico dell'Unità di Medicina Riabilitativa - all'interno della Riabilitazione aziendale, esprimo un giudizio fortemente positivo sull’esperienza di questi anni. Abbiamo registrato un elevato gradimento da parte dei pazienti e dei famigliari, fortemente motivati e gratificati anche per il contesto protetto e l’alta professionalità dei tecnici del CIP. Considerando anche la complessità organizzativa del progetto e quella clinica dei pazienti, è da menzionare come non si siano mai verificati eventi avversi. Questo sottolinea l’elevata sicurezza e la forte integrazione tra i professionisti della riabilitazione e i tecnici ed operatori coinvolti. Ritengo che il progetto di avviamento alla pratica sportiva paralimpica rappresenti un bell’esempio di presa in carico della persona nella sua globalità, per la realizzazione piena del processo di recupero, la crescita della partecipazione e il raggiungimento della massima soddisfazione e adattamento della persona anche in condizione di disabilità residua”.

"Mi piace sottolineare – commenta la dott.ssa Lavezzi - come il rinnovo della convenzione tra l’Azienda S. Anna e il Comitato Italiano Paralimpico sia particolarmente positivo perché esprime la volontà di dare continuità ad un progetto di valore che arricchisce l’intero processo riabilitativo delle persone accolte. Se consideriamo la tipologia di pazienti che vengono trattati all'interno delle nostre Unità Operative - che presentano problematiche di movimento, delle funzioni cognitive e del comportamento, e provenienti anche da tutto il territorio nazionale - poter dare nuove opportunità di abilità, spendibili anche al rientro nei territori di vita è davvero importante. Credo infine che tutto questo sia un segnale di coraggio anche per il periodo particolarmente difficile che stiamo attraversando. Questo è un progetto che guarda al futuro e che mette davvero al centro la persona secondo i principi dell'umanizzazione della cura e per la promozione della "salute" nel senso più ampio".

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