Antonella Rizzuto, dalla diagnosi nel 2007 alle competizioni di vela

Intervista all'atleta piemontese che, dopo la gara a Chiavari di fine aprile, il prossimo fine settimana a Savona parteciperà al Campionato Zonale Ligure 

Antonella Rizzuto, dalla diagnosi nel 2007 alle competizioni di vela

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A fine aprile Antonella Rizzuto aveva partecipato ai Campionati di Vela a Chiavari e, nonostante le situazioni metereologiche complesse, è riuscita a portare a termine la competizione con un risultato decisamene interessante. Dopo averla vista all'opera l'abbiamo contattata per chiederle un'intervista dove ci raccontasse cosa fosse per lei la vela, lo e cosa significhi per lei rappresentare il Piemonte nelle competizioni sportive nazionali.

"Ho conosciuto questa disciplina per caso nel 2018 - ci racconta - quando mio marito Daniele voleva iscriversi a un corso di vela in Sardegna. Qui, il circolo mi ha parlato dell'imbarcazione Hansa, una particolare barca che può essere utilizzata da normodotati e da persone con disabilità".

La vita di Antonella, oggi quasi 50 anni, cambia radicalmente nel 2007 quando i medici le diagnosticano la Sclerosi Multipla. Fino a quel momento e fino al 2018, lei non era mai stata un'atleta e ancora oggi non si definisce tale.
"Nel 2020 gli amici di Veliamoci Oristano mi hanno chiesto di partecipare al Cico - Campionato Italiano Classi Olimpiche a Scarlino in Toscana. Inizialmente non volevo partecipare - ci dice - perché era stato un anno difficile per via del Covid, del lutto di mio suocero e di una ricaduta midollare che mi creava difficoltà motorie. Poi però ho accettato ed è cominciata la mia avventura. Vista la prima edizione che mi ha lasciato una grande emozione, abbiamo partecipato anche nel 2021 a Malcesine e siamo arrivati quarti. Non male per essere solo pochi anni che praticavo questo sport e, vivendo a Torino, avere poche settimane l'anno per allenarmi. Potevo, infatti, fare la mia attività sull'Hansa solo quando andavamo in vacanza in Sardegna".

Vedendo la sua passione crescere e i risultati ottimi che si stavano ottenendo Daniele, ha insistito per cercare un posto vicino a casa per poter andare in barca a vela: "Siamo stati indirizzati alla Lega Navale Italiana sezione di Arona - continua lei - ed è stato amore a prima vista: dal primo giorno mi hanno accolto come se mi conoscessero da sempre e mentre Daniele usciva con i cabinati io uscivo con l’Hansa".

La svolta è arrivata in una domenica mattina qualunque di allenamento: "Sono uscita con il vicepresidente della Lega Massimo - dice Antonella - c’era stranamente un bel vento e, parlando, gli ho espresso il desiderio mio e di Daniele di fare equipaggio insieme. Detto fatto: a novembre del 2021 ci siamo avvicinati insieme alla vela sull’Hansa e poi nel 2023 ci siamo definitivamente trasferiti, come atleti, da Oristano ad Arona. Qui ci stiamo impegnando molto per migliorare le nostre performance. Il 25 aprile siamo andati a Chiavari, dove abbiamo trovato molto vento con raffiche fino a 20 nodi e onde di 1 metro e mezzo, condizioni a cui non siamo abituati sul Lago Maggiore, ma con determinazione siamo arrivati alla fine. Il prossimo week end ci riproveremo a Savona. Come si dice, cerchiamo di alzare l’asticella regata dopo regata".

Prima di chiudere la conversazione con Antonella, non potevamano non chiederle cosa significhi per lei rappresentare il Piemonte nella vela. E' proprio qui che ci ha regalato una chiusa che dimostra, anche se non ce ne sarebbe bisogno, una grandissima umiltà"Sinceramente non me lo sono mai domandato, non mi sono mai reputata un’atleta e non lo sono mai stata. Alla mia età non avrei mai pensato di cominciare un percorso simile, ma l’ho trovato molto arricchente soprattutto quando durante le regate conosci dei regatanti con delle difficoltà, sicuramenti maggiori delle mie, che danno tutto loro stessi e con il sorriso. La classe Hansa è particolare, composta da atleti anche con grossi deficit ma con una determinazione ed un agonismo invidiabili".

Non ci resta che augurare ad Antonella un grandissimo in bocca al lupo e, soprattutto, rassicurarla su una cosa: a fine intervista ci ha ringraziato per la pazienza e per aver raccontato una storia sicuramente "noiosa". Volevamo rassicurarti, sei un esempio per molti, non di certo una noia.

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