Badminton: si vola a Parigi con Rosa De Marco
Rosa Efomo De Marco è la prima atleta azzurra a qualificarsi alle Paralimpiadi
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Siciliana di Palermo, con papà di Agrigento e mamma nigeriana, la classe 2001 riscrive la storia del badminton a suon di vittorie e sorrisi.
Perché la sua gioia di vivere e la forza di andare oltre ogni difficoltà sono stati gli elementi cardine che l'hanno portata a Parigi.
"Stavo facendo colazione quando il presidente Carlo Beninati mi ha rivelato la bella notizia - confessa Rosa - ed in quel momento sono scoppiata a piangere, un pianto di sollievo, liberatorio, bellissimo: ho ancora i brividi ripensandoci".
Il ruolo di Salvo Plaia: "A lui devo tutto, è stato l'inizio di questo percorso. Prima professore alle scuole medie, poi presidente del mio club, ma anche padre, amico, fan numero 1: senza di lui questo non sarebbe stato possibile".
Tra Palermo e Parigi c'è Santa Marinella, sede del centro paralimpico della Federazione Italiana di Badminton: "Quando ho lasciato casa ero molto giovane, avevo sicuramente l'ambizione di migliorare, ma le Paralimpiadi non erano un'ossessione, probabilmente solo un sogno. La nuova famiglia composta dal coach Enrico Galeani, dirigenti e tutto lo staff mi ha aiutata tantissimo: un'esperienza intensa ma bellissima. Sono fondamentali per me".
Quanto è stato importante il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa in questo percorso verso Parigi? "Tanto, è sempre presente e mi ha aiutato ad avere una serenità mentale ed anche economica, che acquisisce un valore ancora maggiore quando si fa quello che si ama, come nel mio caso giocare a badminton. Mi sento protetta e felice".
Nel 2019, storico debutto: primo torneo, prima vittoria in Turchia: "E' stato bellissimo: vincere quel torneo mi ha dato subito tanta consapevolezza e lo stimolo per migliorare ancora. Fu indimenticabile, d'altra parte la prima vittoria non si scorda mai...".
Enrico Galeani coach, amico ma anche fratello maggiore: "Ho una stima infinita nei suoi confronti, faccio qualsiasi cosa che mi dice senza fare troppe domande. E' anche il mio psicologo, mi aiuta a superare i momenti più difficili: in passato ci sono stati anche incomprensioni ma sono servite a rendere ancora più solido il nostro rapporto".
Poche settimane e si parte per Parigi: "Voglio vivere ogni momento con passione, senza farmi troppi pensieri, godermi tutto, dalla cerimonia d'inaugurazione al villaggio olimpico. Sogno di incontrare Bebe Vio, è un'icona del nostro movimento. Sulle avversarie nessun problema, giocherò al massimo contro chiunque consapevole che sarà un percorso impegnativo".
Un pensiero, infine, va al compagno Yuri Ferrigno, che ha solo sfiorato la qualificazione: "La mia presenza a Parigi spero che apra le porte ad un'ulteriore crescita di questa disciplina: il Parabadminton è partito solo 6 anni fa ed ha fatto passi da gigante. Se oggi stiamo parlando di un'evoluzione così importante, però, è anche merito di Yuri, che avrebbe meritato di essere in Francia con me: a lui va la mia gratitudine per il bellissimo esempio di sportivo che è".