Consegnati i Collari d'Oro 2022

La cerimonia si è svolta a Roma, presso la palestra monumentale di Palazzo H, all’interno dell’Università degli Studi del Foro Italico

Consegnati i Collari d'Oro 2022

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Lunedì 14 novembre a Roma, presso la palestra monumentale di Palazzo H, all’interno dell’Università degli Studi del Foro Italico, si è svolta la cerimonia di consegna dei Collari d'Oro 2022, la massima onorificenza dello sport italiano che ogni anno premia gli atleti olimpici e paralimpici vincitori di una medaglia d'oro in occasione di eventi Mondiali.

Un anno straordinario per lo sport italiano, capace di primeggiare sia in ambito olimpico che paralimpico. Una soddisfazione testimoniata dalle parole del nuovo Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi: “C’è un organo del nostro corpo che indica alla perfezione lo stato della nostra salute ed è il cuore. 

È un grande piacere rappresentare il Governo, anche se per me è singolare sentirmi chiamare Ministro, perché innanzitutto siamo persone ed è fondamentale tenere i piedi per terra e far parlare i fatti. E, sopra i fatti, ciò che conta è il rispetto. Un anno fa Giovanni Malagò e Luca Pancalli mi consegnarono il Collare d’Oro in rappresentanza dell’Istituto per il Credito Sportivo: è come se fosse passato un giorno, ma la vita mi ha riservato la possibilità di un nuovo ruolo". 

"Oggi celebriamo i grandi atleti e le grande atlete del mondo paralimpico che hanno conseguito straordinari risultati in ambito internazionale. Rispetto al CONI siamo giovani ma nonostante questo veniamo visti all'estero come esempio di best practice. Il nostro compito è quello di tenere insieme lo sport di base con quello degli atleti top level, il mondo della scuola con quello dei centri di riabilitazione e delle unità spinali. Recentemente, cinque atleti paralimpici sono entrati nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle e altri si appresentano a entrare negli altri corpi sportivi militari e di polizia. Si tratta di uno straordinario risultato che aiuta non solo gli atleti e il movimento paralimpico ma anche il Paese a crescere, perché è un segno di grandissima civiltà. Siamo inoltre consapevoli che quello che è stato fatto sino a ora è il prologo di quello che faremo", ha dichiarato il Presidente del CIP Luca Pancalli

"Ogni mattina mi sveglio e controllo la posizione dell’Italia rispetto agli altri Comitati Olimpici. Nel 2021 abbiamo chiuso al secondo posto, dietro agli Stati Uniti d’America, nel conto delle medaglie conquistate ai Giochi Olimpici, ai Mondiali e alle manifestazione equiparate, alle rassegne continentali. Allora dissi che sarebbe stato molto difficile ripetersi, invece siamo ancora sul podio. Questo nuovo record ci riempie d’orgoglio. È merito degli atleti, dei tecnici, delle federazioni, delle istituzioni, dei gruppi civili e militari”, ha osservato il Presidente del CONI Giovanni Malagò.

Tanti gli atleti paralimpici che hanno ricevuto l'onorificenza. Il primo a salire sul palco è stato lo sciatore Giacomo Bertagnolli insieme alla sua guida Andrea Ravelli. Proprio sulla sintonia con Ravelli, il campione trentino ha sottolineato: "E' un grosso lavoro quello di creare la sintonia con l'atleta guida e ottenere risultati non è mai banale. Ci vuole tanto lavoro e tanta passione. Il nostro impegno è quello di fare sempre meglio. I Giochi di Milano Cortina rappresenteranno un grande stimolo, in questo senso, per far conoscere il nostro movimento". A Bertagnolli ha fatto eco Ravelli: "Sono sicuro che a Milano Cortina faremo grandi passi in avanti in questa direzione". 

Di visibilità hanno parlato anche gli azzurri della Nazionale Sordi presenti a ritirare il premio: Sara Maragno, Gaia Maragno, Federico Tamborrino, Matteo Masetti: "Siamo una federazione ancora poco conosciuta ma spero che i risultati ottenuti servano a farci conoscere".

Quindi è stata la volta dei nuotatori che hanno trionfato ai Mondiali di Funchal. Simone Barlaam ha ricordato il difficile periodo della pandemia: "Avevo perso il senso del divertimento e il contatto con gli altri. Poi ho cambiato ambiente, ho cominciato ad allenarmi con un gruppo di nuotatori FIN e ho trovato nuovi stimoli, che sono fondamentali per riuscire a rinnovarsi". 

Xenia Francesca Palazzo, che in questo periodo ha trovato il modo di conseguire due Lauree, ha spiegato: "Per conciliare sport e studio ci vuole tanta organizzazione ma avevo voglia di imparare cose nuove e fare qualcosa che andasse oltre lo sport". 

"Non si vince mai da soli, dietro di noi ci sono squadre e allenatori che ci supportano fino al raggiungimento dei nostri obiettivi", ha osservato Stefano Raimondi.

"Ho ancora scolpito nella mente quando mio padre, a tre anni, mi ha portato in acqua. Non è stato amore a prima vista ma un amore che è cresciuto gradualmente", ha raccontato Francesco Bocciardo, che ha quindi sottolineato quando un campione come Gregorio Paltrinieri sia stato per lui fonte di ispirazione.

"Quando si trova un ostacolo l'importante è superarlo e andare a capo", ha dichiarato Antonio Fantin, con riferimento al suo libro dal titolo Punto. A capo.

Il veterano Efrem Morelli ha osservato: "Il segreto dei nostri successi è la grande organizzazione di tutti, della federazione, dei tecnici, dei gruppi sportivi". Della forza del gruppo ha parlato anche Giulia Terzi: "Siamo molto uniti e ci aiutiamo tanto". 

Dal nuoto al judo e a una campionessa come Carolina Costa: "Ho voluto dedicare il titolo mondiale a mio nonno scomparso da poco. Insieme a mio padre, è stato il mio primo sostenitore. A lui ho fatto anche una promessa: che ci rivedremo a Parigi". La Costa ha parlato del momento in cui ha scoperto la malattia agli occhi: "In quel momento il mondo mi è caduto addosso ma grazie allo sport paralimpico ho ricominciato a sognare". 

Soprannominata 'La Regina del paradressage', Sara Morganti ha raccontato della sua passione per lo sport: "Praticavo tante discipline ma quando ho conosciuto l'equitazione me ne sono innamorata subito. Il bello di questo sport è il rapporto che si instaura con il cavallo". 

Due gli atleti del paraciclismo premiati: Paolo Cecchetto e Fabrizio Cornegliani. Il primo ha spiegato cosa vuol dire per lui il termine resilienza: "Vuol dire resistere alle sfortune della vita ma anche agli allenamenti duri". Cornegliani ha invece ricordato l'atleta che maggiormente lo ha ispirato: "Federica Pellegrini, per me fonte di ammirazione e rispetto". 

Stagione importante anche per il tiro con l'arco. "Un anno importante: l'anno delle prime volte e delle prime vittorie, vittorie che ripagano di tanti sacrifici", ha dichiarato Enza Petrilli. A proposito di fonti di ispirazione, Stefano Travisani ha voluto parlare di Alex Zanardi: "Mi ha dato grande fiducia in uno dei momenti per me peggiori, mi ha permesso di risollevarmi e di ottenere questo riconoscimento". 

Le ultime medaglie, in ordine di tempo, sono state quelle assegnate agli atleti del tennistavolo, tornati ieri dai Mondiali di Granada. Sul palco a ricevere l'onorificenza Giada Rossi, Michela Brunelli e Matteo Parenzan. Il 19enne triestino ha dichiarato: "Ho cominciato a giocare all'età di otto anni e oggi ho raggiunto uno dei miei più grandi sogni, quello di diventare campione del mondo". 

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