Pallacanestro FISDIR, Italia campione del Mondo

In finale, gli azzurri con sindrome di Down si impongono sull'Ungheria

  • Categoria: Sport
  • Data: 02.10.22
  • Autore: FISDIR
Pallacanestro FISDIR, Italia campione del Mondo

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Gli Azzurri con sindrome di Down di coach Bufacchi vincono il terzo titolo iridato. Battuta l’Ungheria 36-12

La Nazionale italiana di pallacanestro FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) composta da atleti con sindrome di Down, batte l’Ungheria e si laurea Campione del Mondo per la terza volta. Già di per se’ è un risultato eccezionale, ma che assume ancor più valore se si pensa che l’Italia ha finora vinto ogni titolo Mondiale (ed Europeo) messo in palio.
Dopo le vittorie del 2018 e 2019, il roster di Giuliano Bufacchi compie un’altra impresa sportiva. Rinnovato nella sua rosa dopo gli addii dei senatori Spiga e Ciceri, il risultato non è cambiato: quattro partite e altrettante vittorie.
Nel girone B, l’Italbasket ha dapprima regolato l’Ungheria (31-14) e poi l’Arabia Saudita (58-6), riuscendo a impiegare tutti gli 8 convocati (la formula internazionale è quella del 4vs4).
Nella semifinale, contro i padroni di casa del Portogallo (le gare si sono giocate a Funchal, città natale di Cristiano Ronaldo), gli Azzurri hanno avuto la meglio grazie a un ottimo ritorno nel terzo e quarto periodo, dopo essere andati anche sotto nel punteggio (12-15). Il finale di 20-16 porta le firme di Paulis (10), Leocata (6) e Greco (4).
L’atto finale è un remake: ancora Italia-Ungheria. Partita che ha aperto e chiuso il Mondiale. Non è stata una finale semplice, tanto che i magiari avevano provato a sorprendere gli Azzurri con un avvio spavaldo (2-6). Ma è solo un fuoco di paglia. Con pazienza, l’Italia torna a giocare senza paura, chiudendo il primo quarto avanti 7-6. Ribaltata la situazione, nonostante una grande imprecisione dalla lunetta (solo 3/10 per i nostri), è monologo italiano: all’intervallo lungo siamo avanti 15-8 e, trascinati nel terzo periodo da Paulis, chiudiamo 27-10. L’ultimo periodo è accademia, Bufacchi riesce a impiegare tutti i componenti della rosa e a fissare il risultato su un sontuoso 36-12.

«Temevo l’Ungheria – analizza a caldo coach Giuliano Bufacchi – a maggior ragione dopo averne misurato il valore nella prima partita del Mondiale. Proprio a seguito della nostra sfida, si sono presentati oggi con delle contromisure e all’inizio ci hanno sorpreso. Abbiamo però letto bene la partita, grazie anche al supporto tecnico di Francesca D’Erasmo e Mauro Dessì, fornendo indicazioni ai nostri ragazzi su come attaccare gli avversari. I giocatori hanno recepito alla grande e appena fatto il break, ci siamo anche rilassati. Abbiamo giocato molto bene, come volevo io, e sono felice di essere riuscito a utilizzare tutti anche in finale. Questo è il terzo titolo Mondiale, sicuramente è il più bello perché c’erano molte squadre di valore. Sono contentissimo, è una grande soddisfazione e non potrei volere di più».

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