Uniti nello sport, uguali nella vita: a Modica l'evento che celebra il valore dello sport paralimpico
Il Presidente De Sanctis: "L’Italia ha fatto passi importanti, anche inserendo lo sport in Costituzione, ma resta molto da fare sull’avviamento e sulla promozione dell’attività sportiva paralimpica"

Dettagli della notizia
Lo sport come veicolo di inclusione e crescita: è questo il tema di “Uniti nello sport, uguali nella vita”, l'evento promosso dai Lions Club dell’ottava circoscrizione Ragusa e patrocinato dal Comune di Modica. Appuntamento a partire dalle ore 16,00 presso l’Auditorium Pietro Floridia e piazza Matteotti che, per l'occasione, diventeranno il cuore di una manifestazione che intende raccontare e celebrare il valore dello sport paralimpico.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di abbattere barriere e pregiudizi, trasformando le difficoltà in opportunità di partecipazione e crescita. Sarà un momento di incontro tra atleti, famiglie, scuole e istituzioni, con testimonianze dirette e dimostrazioni sportive che metteranno in luce la forza e la passione di chi vive lo sport come strumento di inclusione.
Il convegno vedrà la presenza di personalità di rilievo nazionale: Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Daniele Garozzo, vice presidente della Federazione Italiana Scherma, e Giorgio Scarso, presidente onorario della FIS. A questi interventi si aggiungeranno la testimonianza di atleti e genitori di atleti paralimpici e di Giuseppe Stracquadanio, docente dell’Università di Catania, che offrirà un contributo accademico sul tema dell’inclusione attraverso lo sport.
A moderare l’incontro sarà la giornalista Chiara Scucces, che guiderà il pubblico attraverso riflessioni e racconti.
La parte più emozionante si svolgerà in piazza Matteotti, dove il pubblico potrà assistere alle esibizioni delle squadre paralimpiche: il baskin con l’Olimpia Basket Ragusa, il calcio con gli Insuperabili Modica e la scherma con la Conad Scherma Modica.
Nel suo intervento, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Marco Giunio De Sanctis ha sottolineato la necessità di un cambio culturale profondo:
“Oggi abbiamo parlato di inclusione, integrazione e accessibilità nello sport, ma la realtà è più complessa di quanto sembri: un conto è dare spazio a tutti per fare sport e un conto è essere accolti. Questo determina una sorta di limbo tra il diritto a fare sport e il diritto a essere accolti nei percorsi paralimpici.
L’Italia ha fatto passi importanti, anche inserendo lo sport in Costituzione, ma resta molto da fare sull’avviamento e sulla promozione dell’attività sportiva paralimpica. L’agonismo rappresenta solo il 4% del movimento: senza impianti accessibili e gestiti in modo strutturato non possiamo ampliare la base dei praticanti. I numeri parlano chiaro: abbiamo 27.000 tesserati, contro i 150.000 della Germania o i 180.000 dell’Inghilterra.
Stiamo recuperando terreno, ma serve un cambiamento sostanziale, non solo formale. Alle parole devono seguire i fatti. Il nostro compito non è soltanto vincere medaglie – risultato che ci ha dato grande visibilità, e ne avremo ancora di più con Milano Cortina 2026 – ma contribuire a costruire una società davvero a misura di persona. La disabilità è una condizione insita nell’essere umano e, prima o poi, riguarda tutti noi.”