Andreoni Alessandro

Biografia

Nasce con la spina bifida, Alessandro, che ha conosciuto l'hockey su slitta grazie alla Polha Varese "Gli devo l'aver fatto avverare il mio sogno di bambino, di emulare il fratello maggiore Marco, hockeista. Di sè pensa di essere "un tipo testardo sempre, ottimista quasi sempre, perplesso spesso".
Quello che rende adrenalinico il para ice hockey è che "è una disciplina velocissima ed è spietatamente sincera: sul ghiaccio non puoi fingere".
Non sa cosa avrebbe fatto se il sogno dell'hockeista non si fosse avverato, di certo qualcosa di pratico, come racconta: "Ho sempre bisogno di qualcosa da costruire passo dopo passo, ho sempre amato i lego e la falegnameria".
Amore e odio per questo sport? "La cosa che mi piace di più è la velocità, la cosa che mi piace meno è quando sono gli altri a scattare rapidi e io sto inseguendo. Per caricarmi prima di una gara? Una palla e tante risate con i compagni di squadra". C'è una sola cosa da cui stare alla larga, la testa: "Pensare troppo, rischia di compromettere la gara. Sul ghiaccio, se inizi a rimuginare perdi il disco successivo". E adesso, i giochi in casa. Il primo pensiero? "Finalmente Milano Cortina 2026, non vedevo l'ora! Spero che i Giochi di Milano-Cortina possano portare quell’attenzione mediatica, politica e sociale in grado di far crescere questo movimento. Per raggiungere grandi risultati è importante, infatti, creare un gruppo composto da atleti professionisti che possano dedecarsi a questo sport 365 giorni all’anno”.