Biografia

Inizia sin da piccolo a praticare sport: calcio, pallamano, bici e corsa. Si avvicina al para ice hockey subito dopo l’incidente, nel quale ha perso la gamba sinistra. È amore a prima vista, perché Alex ne apprezza ogni singolo elemento; più di tutto però adora "prendere velocità e controllare il disco, ma devo dire che trovo tutto molto divertente. È sicuramente un impegno molto grande, questo sì, ma si tratta di un sacrificio ben ripagato”. L’esordio in nazionale avviene nel 2017 - contro il Giappone ad Aosta - e da lì ammette di “essere stato trascinato dal forte spirito di gruppo che guida la nostra squadra, la nostra amicizia”. Non ha dubbi sulla più grande gioia sportiva: “Il Mondiale di Berlino lo scorso anno, perché è stato un passo in avanti importante per il nostro gruppo”. Dopo le Paralimpiadi vorrebbe concedersi una pausa con i compagni di team “andando in Costa Azzurra, un posto in cui sono già stato ma nel quale tornerei volentieri”. Sicuro nello scegliere la vacanza e onesto quando si parla di cucina: “Ai fornelli non sono proprio un campione, ma cucino molto bene la pasta”. Nel 2026 le Paralimpiadi si disputeranno in Italia: “Sarà bello giocare in casa, ma mi piacerebbe che prima di allora il para ice hockey si diffondesse su tutto il territorio italiano”.