Biografia

“Mia madre ama dire che ho imparato prima a nuotare che a camminare”. Nato con una diplegia distale spastica, Francesco Bocciardo ha preso parte a tre edizioni dei Giochi Paralimpici. Considera lo sport un’occasione di svago, divertimento ma soprattutto di riscatto. Con l’acqua non è amore a prima vista: “All’inizio non mi sono trovato bene con questo elemento, ma poi ho imparato ad amarlo e ora in vasca mi sento libero, mi sembra quasi di volare”. Oggi ama proprio il fatto di entrare in acqua di prima mattina e potersi rinfrescare. L’atleta a cui si ispira è Gregorio Paltrinieri: “Un atleta resiliente, che non si arrende mai di fronte a nessuna sfida”.Se non avesse scelto la carriera di nuotatore avrebbe provato a ottenere il Dottorato in Scienze Politiche. A chi gli parla di sfortuna, riferendosi alla sua disabilità, risponde: “In realtà mi sento molto fortunato, perché se oggi sono una persona sensibile lo devo proprio a questo”.

“Sapere di confrontarmi con rivali agguerriti non è motivo di paura, bensì qualcosa che mi dà energia e determinazione per riuscire a vincere”. E a Tokyo Bocciardo ha vinto due medaglie d'oro: "Quando sono partito non speravo di riuscire a raggiungere questi risultati. È andato tutto nel migliore dei modi".