Biografia

“Ho iniziato ad appassionarmi a questo sport vedendo giocare mio fratello”. Venticinque anni, nato con la spina bifida, Alessandro è uno dei volti nuovi del para ice hockey italiano. Nonostante la giovane età, è alla sua seconda partecipazione a una Paralimpiade. Oltre al fratello, oggi la sua fonte di ispirazione è il gruppo: “Ci sono molti giovani con cui ho legato. Prima di essere compagni di squadra siamo amici e questo è un elemento che ci dà una spinta in più”. Per Alessandro Andreoni l’aspetto più esaltante di questo sport è principalmente uno: “Per me che sono attaccante il momento più adrenalinico è senza dubbio quello del gol, che sia io a realizzarlo o un compagno di squadra”. Se dovesse lanciare un appello ai tifosi italiani per invogliarli a seguire i Giochi di Pechino, il suo slogan sarebbe: “Pensate a quando vi siete svegliati per guardare in diretta mondiale l’ultima stagione de Il trono di spade: bene, ora fate lo stesso per seguirci alle Paralimpiadi!”. “Il nostro sport ha un potenziale che non è stato ancora pienamente espresso. Spero che i Giochi di Milano-Cortina possano portare quell’attenzione mediatica, politica e sociale in grado di far crescere questo movimento. Per raggiungere grandi risultati è importante, infatti, creare un gruppo composto da atleti professionisti che possano dedecarsi a questo sport 365 giorni all’anno”.