Biografia

Ha iniziato da piccolissimo come alternativa più movimentata alla riabilitazione e banalmente, come qualunque bambino, per imparare a nuotare. Adesso Giulio ha due sogni: quello sportivo, ovvero quello di andare alle Paralimpiadi; e quello di diventare un ricercatore.

“Alla nascita ho avuto la P.C.I. e questo ha poi portato varie complicazioni, soprattutto nella deambulazione – racconta Giulio -. Un po' per questa ragione, ma anche per i precoci soggiorni in ospedale e sicuramente per carattere, non sono stato un bambino che ha amato troppo a giocare fuori con gli altri”. Nei primi anni scolastici passava molto tempo con la nonna, studiava e a volte - poche, per quanto ricorda – passava i pomeriggi con i suoi coetanei. L'attività fisica non era tra le sue priorità ma, quando il nuoto, gradualmente, ha preso il posto della riabilitazione, il cambiamento è stato totale. “Posso dire a mani basse che è stato un cambiamento essenziale – spiega Giulio - per esprimere la parte più competitiva del mio carattere, oltre che per darmi degli obbiettivi, maggiore disciplina e rendermi più socievole, anche se all'esterno può non apparire del tutto”.